Riepilogo delle licenze Elastic
Come cambiano le abitudini dei clienti Elastic e perché non c’è motivo di allarmarsi?
Per chi utilizza Elasticsearch e Kibana non cambia sostanzialmente niente. I diritti di un utente finale di Elastic sono infatti sanciti dal rapporto contrattuale indipendente dalla licenza con cui viene rilasciato il software. In alternativa è possibile utilizzare la versione Community a livello personale sia la Basic gratuita ma non liberamente modificabile.
Per l’utilizzatore finale quindi non cambia niente.
Cambia invece per chi eroga i servizi in cloud o li gestisce presso i clienti con la versione community perché, a partire dall’ ultima versione 7.11, non è più possibile farlo.
Quali sono le conseguenze di questa scelta?
In seguito a questa vicenda si sta profilando all’orizzonte un fork di Elastic capitanato da AWS, con successive aggiunte e modifiche apportate divergenti dalle prossime versioni da Elastic. Ci sarà quindi un prodotto che si chiamerà in modo diverso rilasciato sotto la licenza Apache ed avrà un suo sviluppo proprio sempre di più divergente da Elasticsearch. Chi vuole erogare servizi in cloud ha due opzioni: accordarsi con Elastic a fronte di un corrispettivo per erogare il servizio o valutare soluzioni alternative come il fork preannunciato.
La posizione di Seacom
Noi stiamo chiaramente molto attenti all’evoluzione di questa querelle. Da una parte si è generata una notevole confusione su vari fronti, dall’altra ha evidenziato delle esigenze per le quali andrà trovata una soluzione. La risonanza di questa situazione è stata importante, e sarà importante capire l’evoluzione che avranno i modelli business open source in questo contesto sempre più orientato al cloud.
Continuiamo a credere sempre in Elastic, un prodotto di alto livello e sta cercando comunque di mantenere la sua anima open e orientata alla community. Certo è che queste mosse avranno un impatto nell’evoluzione futura del prodotto, e quindi continueremo a valutare le attentamente i relativi sviluppi.
Lavorare con l’open source significa anche accettare le sfide, capire il posizionamento delle tecnologie e le soluzioni su cui investire in futuro. Cerchiamo sempre di essere il vostro punto di riferimento su questioni come quella appena descritta.
Nel video qui di seguito approfondiamo la questione con il CEO di Seacom Stefano Pampaloni: