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In un mondo sempre in evoluzione come quello attuale succede che anche le aziende più affermate in un determinato tipo di mercato decidano di ampliare i propri orizzonti evolvendosi digitalmente per offrire ai clienti servizi diversi e sempre aggiornati.
Quello che vi vogliamo raccontare oggi è il caso di Giuffrè Francis Lefebvre, azienda di editoria professionale nata nel 2008 dall’acquisizione di Giuffré, celebre casa editrice italiana di testi giuridici, da parte del gruppo francese Lefebvre. Si tratta di una realtà che da sempre opera nel mercato italiano dei professionisti rivolgendosi ad avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro fornendo loro prodotti editoriali tradizionali, come libri e riviste cartacee.
Oggi questi prodotti sono diventati perlopiù digitali, e sono rappresentati da:
- banche dati sulla legislazione e sulla giurisprudenza
- portali di news specifiche per l’aggiornamento professionale
- software gestionali per gli studi legali
- servizi di formazione
Ad illustrarci questa trasformazione digitale è stato Giuseppe Giacalone, CIO di GFL, nostro ospite alla prima edizione della Open Source Week di RIOS lo scorso dicembre. “Nella nostra azienda l’IT ha un ruolo duplice, perché da una parte deve fare andare avanti l’azienda e quindi supportare i processi produttivi e gestionali, mentre da un’altra deve costruire prodotti digitali e software che sono venduti ai nostri clienti così da poterli utilizzare nelle loro attività quotidiane”.
Parole queste che sottolineano come l’azienda si stia evolvendo dal mondo editoriale a quello dei servizi, divenendo così una vera e propria SAAS Provider.
In che modo è avvenuta questa rivoluzione digitale per GFL fino a diventare un provider di software?
Come risaputo purtroppo il mondo tradizionale dell’editoria e della carta stampata è in crisi da anni. GFL ha fatto di conseguenza leva sulle proprie competenze divenendo così un’azienda “prodotto-centrica”, o meglio ancora “cliente-centrica”. Questo significa che l’azienda, oltre a produrre libri di diritto, ha scelto di voler essere il primo nome che viene in mente un avvocato quando ha bisogno di informazioni, novità e normative aggiornamenti professionali. I bisogni di questi clienti oggi non sono rappresentati più soltanto dai libri. L’avvocato di oggi non ha più tanto tempo per approfondire tutti gli argomenti e la legislazione è sempre più complessa. Per cui si va dalla richiesta di un libro a richiesta di un tool, ovvero uno strumento che lo possa guidare nella sua attività ovunque egli si trovi e non soltanto in ufficio o in tribunale.
L’importanza dei tool
Gli strumenti sviluppati e messi a disposizione dall’azienda possono essere banche dati che trattano di giurisprudenza e diritto e commentate da autori qualificati. Ma ci sono anche guide che aiutano a comprendere meglio l’applicazione delle norme legali, oppure motori di ricerca particolarmente sofisticati che parlano in linguaggio giuridico e tool che trovano correlazioni. In questo caso i tool rappresentano l’evoluzione di un libro ma il know how è sempre quello del formato cartaceo originale.
Il ruolo di Seacom nella digital transformation di Giuffrè
Per costruire questi fondamentali l’azienda ha scelto di diventare multipartner completandosi così in termini di competenze. Uno di questi partner è Seacom, grazie alla quale GFL ha sviluppato un’architettura Open Source che è servita per costruire gli strumenti prima accennati e completare i progetti di una certa complessità, soprattutto quelli riguardanti le piattaforme. Questo si è strutturato su un piano di realizzazione basato su vari step per gestire il cambiamento in una visione di lungo periodo, un tempo necessario anche per le persone del gruppo interno per farli entrare in confidenza con i nuovi strumenti con formazione adeguata. Ed ecco che Seacom con le sue competenze e un supporto continuo ha permesso la costruzione delle architetture diventate fondamentali per la fruibilità dei prodotti di GFL.
La Digital Publishing Platform di GFL
L’architettura dei sistemi informativi di GFL
L’architettura complessa dei sistemi informativi in questione consiste in una Digital publishing platform. Si tratta di una piattaforma, che come dice il nome, abilita il publishing di prodotti digitali. Il trattamento del contenuto avviene in tre fasi.
Import documenti
Inizialmente vengono trattati i sistemi editoriali che servono a catturare il contenuto. Catturare significa importare da fonti esterne, e quindi curare, correggere, modificare e strutturare ciò di cui si dispone. Per fare un esempio le leggi vengono prima importate e poi commentate da dei giuristi articolo per articolo, in modo che le loro applicazioni siano chiari per gli avvocati che andranno a leggerle sul prodotto digitale.
Content Gestion Engine
Il secondo passaggio consiste nell’integrazione dei contenuti e il loro arricchimento. Prendiamo ad esempio una legge o una sentenza a cui viene aggiunto un valore nella correlazione o nell’indicizzazione. Si può indicizzarlo opportunamente per categoria o estraendo delle sintesi da questi contenuti. In questa fase la soluzione open source Kafka fa ingestion degli elementi editati in tempo reale sulla piattaforma. L’arricchimento dei contenuti rappresenta un altro pezzo chiave prima, poichè é caratterizzata dal forte tema della personalizzazione e dalle performance delle erogazioni dei contenuti cercati. Questa componente rappresenta il processo produttivo principale del publishing digitale di GFL. In questo modo si ottiene un prodotto di editoriale digitale, con una forma grafica, un’usabilità e una personalizzazione che gli permetta di avere responsività e fruibilità sul web, sul mobile, sul tablet.
Content Delivery
Il terzo passaggio consiste nell’erogazione dei contenuti giusti quando sta utilizzando la piattaforma il cliente giusto che ha bisogno di questi prodotti in particolare. Questa architettura è caratterizzata dal forte tema della personalizzazione e dalle performance delle erogazioni dei contenuti cercati e rappresenta il processo produttivo principale del publishing digitale di GFL.
Il ruolo di Kafka nell’architettura di GFL
Le tecnologie
Il sistema di gestione dei contenuti scelto in questa architettura è Kafka, che può processare grandi volumi di informazioni. GFL, grazie al supporto di Seacom, utilizza questo strumento per importare, memorizzare, accodare e organizzare i contenuti vista anche la sua robustezza rispetto ai picchi di carico.
Per la parte di memorizzazione e indicizzazione dei contenuti entra in gioco anche Elasticsearch, che è diventato uno strumento standard per l’azienda per i suoi principi tecnologici innovativi. L’architettura è stata messa in produzione, rivelandosi una scelta vincente che potrà essere anche ad altri ambiti dell’azienda.
GFL e la scelta ideale dell’approccio Open Source
L’approccio Open Source si è rivelato determinante per GFL, che ha intravisto l’importanza di trasferire ben precise competenze per poter disporre di una tecnologia affidabile e scalabile. Una vision che permette, in caso di necessità o per ogni evenienza, di poter accedere a una comunità, a un supporto anche locale o al partner che garantisce collaborazione. Tutto questo rispecchia l’idea di open source enterprise, che permette di disporre di un servizio qualità e di avere padronanza del prodotto.
I benefici principali tratti da questo approccio sono molteplici. Questo tipo di tecnologia aumenta le competenze del singolo e anche il suo valore, e l’azienda così investe sempre di più mostrandosi sempre innovativa, e pone basi concrete anche per gli scenari futuri, tra cui quello di sviluppare altre piattaforme basate sul Machine Learning e il Deep Learning, attualmente messi in sperimentazione per analizzare altri grandi volumi di dati. L’Open Source inoltre rappresenta anche uno stimolo per il personale IT interno, che può così cimentarsi sempre con nuove tecnologie con il supporto di un’adeguata formazione.
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